Una motocicletta custom è un modello che ha subito modifiche e personalizzazioni più o meno profonde; ne esistono di vari tipi, a seconda del tipo di ‘customizzazione’.
Una motocicletta custom è un tipo di moto che subito un processo di personalizzazione o ‘customizzazione’. Ciò vuol dire che – nella maggior parte dei casi – una versione di serie è stata modificata, per mezzo di alcuni interventi che possono riguardare la meccanica, l’estetica o l’aspetto prestazionale della moto (un po’ come il tuning per le auto). La tradizione ‘custom’ all’interno del panorama motociclistico è piuttosto radicata e si compone di numerosi ‘filoni’, molti dei quali si sono sviluppati negli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Esistono vari tipi di moto custom; di seguito, vediamo quali sono i più diffusi e quali caratteristiche li contraddistinguono.
Le varie tipologie di moto custom
Come già accennato, la gamma di motociclette customizzate abbraccia diversi tipi di modelli, a seconda di come è stata modificata la moto di ‘base’:
- Cafe Racer. L’origine della preparazione in stile Cafe Racer viene fatta risalire agli anni Cinquanta, periodo durante il quale iniziò a diffondersi questa definizione. Una motocicletta customizzata in stile Cafe Racer presenta un manubrio diverso da quello di serie; quest’ultimo viene sostituito con uno più basso, tale da rendere la posizione di chi sta alla guida più aerodinamica. La seconda modifica caratteristica è quella che prevede la sostituzione della sella che, in genere, deve adattarsi maggiormente ad ospitare una persona sola; in generale, le moto Cafe Racer puntano a migliorare il rendimento prestazionale tramite accorgimenti di natura tecnica, come la sostituzione del carburatore o del filtro dell’aria;
- Bobber. Nata nella prima metà degli anni Trenta, questa modalità di customizzazione si caratterizza principalmente per la ‘coda tagliata’ (il cosiddetto ‘bob-job‘ da cui deriva anche il nome di questo genere di due ruote); le prime moto ad essere personalizzate in questo modo erano Harley-Davidson serie J, che venivano private della parti di carrozzeria ritenute superflue; negli anni del Secondo Dopoguerra, le modifiche cominciarono ad investire anche il versante estetico, con l’aggiunta dei rivestimenti colorati per la selleria e vari inserti cromati;
- Chopper. La nascita di questo genere di personalizzazione motociclistica viene individuato negli Stati Uniti nel periodo a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. Il nome deriva dal verbo ‘chop’, ossia tagliare con l’ascia, e si riferisce al fatto che sulle prime moto chopper le parti superflue venivano semplicemente ‘tagliate via’, così da ridurre il peso della moto. I modelli di serie che più di frequente si prestavano a questo tipo di preparazione erano le Harley, le Triumph e le Honda (arrivate sul mercato americano negli anni Sessanta). La caratteristica distintiva dei chopper è il forcellone anteriore allungato rispetto alle misure standard, abbinato ad una posizione di guida ribassata: queste caratteristiche rendono la guida, specie in curva, piuttosto disagevole;
- Softail. Il termine è un marchio registrato nel 1984, di proprietà della Harley-Davidson. Nel corso del tempo è entrato nell’uso comune per definire un particolare modello di moto, la cui caratteristica distintiva è rappresentata dalla sospensione posteriore ‘nascosta’ rispetto a quella a vista dei modelli cosiddetti ‘hard-tail’. La prima softail venne progettata da Bill Davis, ingegnere della Harley, nei primi anni Settanta;
- Naked. La personalizzazione ‘naked’ è piuttosto recente. Emersa tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, si caratterizza per essere estremamente spartana, in quanto prevede principalmente la rimozione di componenti aerodinamiche, come ad esempio cupolini o carenature. Non a caso, ‘naked’ significa ‘nuda’ e si riferisce alla linea estremamente ‘spoglia’ ispirata ad alcuni modelli degli anni Settanta, come ad esempio la Kawasaki Zephyr.
Le moto custom di serie
Molte tra le principali Case motociclistiche hanno ormai da tempo inserito all’interno dei propri listini uno o più modelli ‘custom’. Si tratta di moto di serie a tutti gli effetti che però presentano caratteristiche tali da poter essere ascritte al novero delle ‘bobber’, delle ‘softail’ o di una qualche altra tipologia custom. Di seguito, un elenco dei modelli principali presenti sul mercato:
- Harley-Davidson Heritage Classic (2017): una versione ‘softail’ dalla linea retrò – futuristica; prezzo di listino: 25.000 euro;
- Harley-Davidson Fat Bob 114 (2018): altra ‘softail’ della Casa di Milwaukee, contraddistinta da sospensioni da pura naked; prezzo di listino: 20.000 euro;
- Triumph Speedmaster: anello di congiunzione tra le custom ‘pure’ e le classiche Bonneville della Casa Britannica; prezzo di listino: 14.350 euro;
- Triumph Bobber Black (2018): simile ad un classico Bobber di serie, sfoggia un look ‘total black’; prezzo di listino: 14.350 euro;
- Harley-Davidson Street Rod 750 (2018): ‘vintage naked’ dalla linea spartana, derivata direttamente dalla Street 750; prezzo di listino: 8.700 euro;
- Triumph Bonneville Bobber: il modello abbina linee di ispirazione vintage a soluzioni tecnologiche moderne; prezzo di listino: 13.000 euro.
Piuttosto ampio anche il filone delle Cafe Racer di serie, che include sia modelli di Case italiane (come ad esempio la Ducati Scrambler, la Moto Guzzi V7 o le Benelli TNT 1300) sia modelli internazionali, quali la Horex VR6 33 Limited o le Norton Commando, affiancati da versioni speciali, realizzate in pochi esemplari da officine specializzate in elaborazione custom.
Quanto costa una motocicletta custom
In genere, la personalizzazione della moto viene effettuata in prima persona, anche perché in genere tende ad assecondare gusti e preferenze estremamente personali. Chi, di contro, non ha tempo e modo per dedicarsi alla preparazione di una motocicletta di serie, può comunque decidere di comprarne una già ‘customizzata’. In tal caso, le strade sono due.
Da un lato, si può optare per una motocicletta custom usata. Il prezzo, in tal caso, dipende dalla qualità e della quantità delle modifiche apportate; di solito, bisogna mettere in conto una spesa minima di alcune migliaia di euro (quasi mai meno di 2.000). Nel caso di modelli altamente rielaborati, il prezzo motocicletta custom può arrivare a superare i 40mila euro (a patto si tratti di un esemplare in condizioni perfette e con un chilometraggio piuttosto basso).
Se, invece, si vuole acquistare una custom di serie, come quelle menzionate in precedenza, i parametri da tenere in considerazione sono altri (anno di produzione e immatricolazione, chilometraggio e prezzo di listino al nuovo).
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